Storia
La Storia del Gruppo
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Il Gruppo Aeromodellistico Trentino, associazione sportiva e culturale, opera nella nostra |
Regione fin dagli anni trenta, allorquando sorsero le prime sezioni della R.U.N.A. ( Reale Unione
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Nazionale Aeronautica ) in varie province Italiane. ( qui sotto alcune fotografie del 1940 scattate sul
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vecchio aeroporto di Trento situato nel sobborgo di Gardolo in zona nord) | |
A Trento tale sezione divenne ben presto importante, anche grazie alla | |
presenza a Gardolo dello stabilimento aeronautico G.Caproni, e si arricchì | |
di numerosi proseliti indaffarati a progettare e costruire modelli. | |
Furono anni di sperimentazioni continua, incoraggiata dal regime di allora |
che vedeva in questa attività una palestra per la formazione di un "vivaio" di giovani da avviare |
agli studi di ingegneria aeronautica o da inserire nell'arma aeronautica. | |
I materiali usati erano semplici e primitivi, il legno di balsa era sconosciuto, | |
si usavano listelli e compensati di pioppo per la costruzione di ordinate | |
della fusoliera e centine delle ali per poi ricoprire il tutto con carta leggera. | |
Usato era anche il sughero con il quale si sagomavano ruote e musetti dei |
piccoli velivoli. Anche i collanti erano sconosciuti, si usava colla da falegname e, solo molto più |
due sottili cavi d'acciaio. Nel 1951 l'Aero Club Italia, subentrato alla R.U.N.A., istituì i primi |
corsi di aeromodellismo mettendo a disposizione materiali e finanziamenti. | |
Anche a Trento si tennero questi corsi, costituiti da lezioni teoriche e | |
pratiche con la costruzione di un modello da parte di ciascun allievo, con | |
gara a fine corso e consegna dell'attestato di aeromodellista. In questo | |
periodo, sempre dalla lontana America, arrivò la notizia della realizzazione |
di un radiocomando; si trattava di un apparato a valvole ad unico canale che permetteva, tramite |
un ricevitore ed un servomeccanismo elettromeccanico, installato a bordo | |
del modello, di controllare il timone di direzione. Questo fu un evento | |
rivoluzionario; se il sistema "U-control" permetteva di controllare il | |
modello vincolato a dei cavi, questo nuovo sistema dava la possibilità | |
affascinante di controllo, seppure parziale, senza alcun vincolo fisico tra |
pilota e modello. Questa nuova tecnica ha poi seguito passo dopo passo l'evoluzione della |
tecnologia elettronica e, con l'avvento dei transistor e delle tecniche digitali, | |
ha poi permesso di esplorare il campo del controllo totale effettivo degli | |
aeromodelli. L'attività del G.A.T. si svolgeva sempre sull'aeroporto di | |
Gardolo che per la sua estensione permetteva la coesistenza dell'attività | |
aeromodellistica e quella dell'Aero Club. Verso la fine degli anni '60 venne |
allestita in città la prima mostra aeromodellistica che riscosse vivo interesse fra la cittadinanza e |
specialmente fra le scolaresche. Tale esperienza fu poi ripetuta nel 1975 e | |
1981 nelle sale del palazzo della Regione con un affluenza di circa 15.000 | |
visitatori nei sei giorni di apertura dell'ultima edizione. Nel 1976, in seguito | |
alla cessata attività dell'aeroporto di Gardolo, il G.A.T. fu costretto ad | |
abbandonare l'attività su quell'area a causa della destinazione della stessa |
alla costruzione dell'autoporto. Nel 1977, dopo accurata ricerca sul territorio, si riuscì a reperire |
radiocomando sempre più sofisticati, basati sull'utilizzo di microprocessori che ne aumentavano |
nostro campo di volo cambiò nuovamente destinazione essendo inserita in un progetto di bonifica |
che coinvolge tutta la zona circostante. Da quel momento iniziò una ricerca, | |
che possiamo definire "disperata" di un area alternativa a quella che | |
stavamo per perdere. Tale ricerca si dimostrò subito ancora più ardua del | |
previsto a causa della conformazione del nostro territorio e dell'alta | |
intensità di utilizzo dello stesso per l'attività agricola, artigianale, abitativa. |
Ci si rese conto quasi subito che l'unica area in cui si sarebbe potuto realizzare un nuovo impianto |
era comunque situata a sud di Trento. Dopo lunga trattativa siamo infine | |
riusciti ad ottenere in concessione un appezzamento di terreno 1.000m a | |
sud del vecchio impianto, in posizione tale da garantire lo svolgimento | |
della nostra attività in piena sicurezza. Nel 1994, sono infine iniziati i | |
lavori di allestimento di questo nuovo impianto, è stato un lavoro molto |
impegnativo che grazie alla sensibilità, anche finanziaria, di molti soci, all'aiuto dell'ente pubblico, |
Il lavoro fu rifinito con tutti gli arredi necessari per rendere più gradevole l'uso dell'impianto |
da parte dei soci e la sosta della gente che ci veniva a trovare perché | |
interessata o, semplicemente, per un attimo di sosta dalla passeggiata | |
sulla pista ciclabile. Il 23 aprile 1995 si svolse, su questo nuovo impianto, | |
la cerimonia di inaugurazione ufficiale alla presenza di numerose | |
personalità della P.A.T. e del Comune di Trento alle quali avemmo l'onore |
di consegnare un riconoscimento a ringraziamento della sensibilità e disponibilità che ci permise |
di realizzare quanto sopra descritto. |
In quest'occasione avemmo anche il piacere di consegnare ai "vecchi" presidenti G.A.T. un |
riconoscimento per ringraziarli del loro impegno negli anni passati, impegno che ha permesso |
al Gruppo Aeromodellistico Trentino di vivere ed operare fino ai giorni nostri. |
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